Il progetto di Recupero dell’Antica toponomastica consiste nel dare nuova vita e nuovo valore agli antichi rioni serramannesi. Questa idea nasce con l’intento di recuperare il senso di comunità che stava alla base del paese, messo in discussione dai sistemi della società contemporanea. Si tratta quindi di un modo per recuperare quella percezione di se stessi come parte integrante di una struttura comunitaria organica ed includente.
Per quanto riguarda il recupero dell’antica toponomastica, è stata privilegiata la fonte più antica, ossia i registri del Notaio Furca Usai, datati 1700-1706, implementando le informazioni con quelle presenti nel Censimento Catastale del 1828. Il 20 marzo del 1865 infatti la Legge per l’unificazione amministrativa del Regno d’Italia impose ai comuni italiani di classificare le strade comunali vicinali. In questo periodo dunque le case e i loro abitanti smisero di essere identificati dal rione di appartenenza e iniziarono ad esserlo in base alla strada di riferimento.
Ogni “bixinau” verrà segnalato dalla presenza di una targa in ceramica, la quale verrà posizionata all'ingresso di ciascuno, affissa a parete, posizionata in modo tale che le formelle siano disposte a raggiera intorno al centro ideale del paese, individuato nella Chiesa Parrocchiale di San Leonardo. Ciascuna di queste targhe, realizzate data alcuni artisti, metteranno in risalto le caratteristiche del rione e la sua anima.
Si cercherà inoltre di dare testimonianza di alcuni toponimi di minor rilievo quali Aigua (Agua) Bona (ulteriore specifica del toponimo Funtanedda, il cui uso si è perso nel tempo), Matta Palma (piccolo rione posto all'interno dei confini del rione Santu Stèvini), Su Gimitoriu (Antico cimitero situato nella zona antistante la Chiesa di San Leonardo), inserendoli all'interno della targa del rione a cui sono legati, in posizione secondaria.