Ex Montegranatico
Il Monte Granatico di Serramanna fu istituito ufficialmente nel 1761. Non è certo che sin dal momento della sua istituzione fosse dotato di una sede vera e propria: si suppone che il grano venisse inizialmente conservato in locali privati.
L'attuale struttura venne sicuramente costruita intorno ai primi anni del XIX secolo. Nel celebre "Dizionario Geografico-storico", di Goffredo Casalis e Vittorio Angius, pubblicato nella seconda metà del sec. XIX, viene così descritto: "Il fondo granatico del monte di soccorso ascende a più di 2500 ettolitri (starelli 5000) e prospera bene amministrato sotto la vigilanza del vicario (il Parroco n.d.c) che è capo dell'Amministrazione. Si è ingrandito il locale mercé le assidue cure ed i suggerimenti dello stesso vicario, che con tutta sollecitudine studia al vantaggio del suo popolo".
L'edificio, di cui una parte è proprietà del Banco di Sardegna, è costruito con mattoni di terra cruda (ladiri). Si affaccia sia in via Montegranatico (con un accesso dotato di rampa per diversamente abili) che in via Giulio Cesare. Dopo aver ospitato la Biblioteca Comunale, è stato restaurato e destinato ad usi socio-culturali. Il piano terra, dotato di un pavimento in cotto, ospita convegni ed incontri culturali di vario genere.
Degna di nota risulta essere la fattura del solaio di interpiano: è l'unico esempio serramannese di struttura realizzata con travi in ferro a doppio T e volte in mattoni pieni. Il secondo piano, utilizzato prevalentemente per mostre ed esposizioni, è pavimentato in parquet flottante. Il solaio di copertura è realizzato con capriate, orditura e tavolato in legno e tegole tipo coppo sardo.
Oltre che da una scalinata in muratura, al fine di abbattere le barriere architettoniche i due piani sono collegati da un ascensore.