Ex convento dei Domenicani
Il Convento dei Domenicani venne edificato a Serramanna grazie all'iniziativa del sacerdote Antioco Pullo che, nelle sue ultime volontà, donò tutti i suoi beni all'Ordine dei Domenicani a condizione che fondassero a Serramanna un Convento.
L'istituzione del Convento dei Padri Domenicani avvenne, con una cerimonia solenne alla presenza delle più alte autorità religiose e civili, il 12 Dicembre del 1631, giornata in cui si posò simbolicamente la prima pietra della futura costruzione. Il Convento fu intitolato a San Sebastiano, come la Chiesa che sorgeva nelle vicinanze e che ad esso fu annessa. L'edificazione della struttura proseguì negli anni successivi, grazie all'impegno dei membri della Confraternita del Rosario (che aveva la sua sede presso la Chiesa di San Sebastiano) ed ai numerosi lasciti testamentari da parte dei fedeli Serramannesi.
I Padri Domenicani di Serramanna ebbero, nel corso dei secoli, fortune alterne: le rendite, provenienti principalmente dalle offerte dei fedeli e dagli affitti sui terreni di loro proprietà concessi in uso agli agricoltori, non sempre garantirono un gettito sufficiente al mantenimento di un gruppo numeroso di frati. Un periodo di notevole prosperità fu sicuramente la seconda metà del XVIII secolo quando, da un'indagine effettuata nel 1767 per volontà del Vicario Generale, il Convento di Serramanna risultò essere l'unico in condizioni economiche positive in tutta la Sardegna, con ingenti e continue entrate annue ed una consistente somma in deposito.
Nel 1858, dopo più di due secoli di pacifica convivenza con la comunità Serramannese, a causa della soppressione degli ordini religiosi e la confisca di tutti i loro beni disposta da un Decreto Regio, i Domenicani dovettero abbandonare per sempre la loro antica dimora. La struttura conventuale e i suoi terreni divennero dunque di proprietà del demanio pubblico. I locali, una volta acquisiti dal Comune, furono ristrutturati e destinati prima a Scuola Elementare e poi a sede del Municipio.